Quando più di venti anni fa i primi intrepidi pionieri della Piana Fiorentina presentarono le loro proposte all'amministrazione pubblica non sapevano che esito avrebbero avuto, ma una grande fiducia muoveva i loro passi...Semplici cittadini, studenti universitari, professionisti, amici della piana, espressero a diverso titolo e sotto bandiere diverse, ma unite in uno stesso intento, la volontà di fare di tutto affinché una parte più ampia possibile della "piana naturale", fosse in qualche modo conservata. Alcuni credevano che fosse necessario convertire le aree umide e le fasce vegetazionali residue (fasce definite poi meglio come corridoi ecologici) in zone a stretta protezione, altri si accontentavano di mantenere il più possibile lo status quo. Conservare per essi stessi e per i propri nipoti. In seguito si affermò a livello globale la definizione meglio compiuta di biodiversità, definizione che si applica persino su scala territoriale.
Da allora tanta acqua è piovuta nella pianura e tanto, troppo di quello che rappresentava un pericolo per la naturalità e la biodiversità comprimeva e comprime sempre più le residue "aree naturali".
Qui non si tratta di criminalizzare lo sviluppo tecnologico e la crescita urbanistica in quanto tale, ma quello che è mancato e che manca ancora oggi è un piano generale che tenga conto dell'importanza che riveste la natura e la biodiversità, per l'uomo di oggi e ancor più per quello di domani.

giovedì 26 maggio 2011

Rubiamo a Stefano Mattini il suo intervento apparso in rete a proposito di

Variante al Pit: “La pista parallela impone il riassetto idraulico della Piana”

pubblicata sul sito di Etaoin - Media e c.
perché pensiamo non sia mai abbastanza dare risalto a pareri autorevoli per il destino della Piana Fiorentina

Di Stefano Matti
La pista parallela e lo spostamento del fosso reale e la sopraelevazione della L’ipotesi di pista parallela alla A11 impatta il Fosso Reale, canale pensile con uno sviluppo fuori terra fra i quattro e i sei metri, che rappresenta il principale canale di drenaggio della Piana e che veicola tutte le “acque alte” provenienti da Monte Morello e di una parte dalla Calvana verso il fiume Bisenzio. Per permettere il superamento di questa e delle altre interferenze idrauliche con il reticolo minore è necessario effettuare, preliminarmente, uno spostamento di un tratto di circa 3.700 metri dello stesso fosso Reale e dei canali colatori di acque basse verso ovest, operazione che comporta una serie di ulteriori problematiche. Tra queste vale la pena di ricordare: Modifiche della viabilità di via dell’Osmannoro (eventuale realizzazione di un sottopasso). spostamento della viabilità d’accesso al Polo Scientifico. Modifiche della viabilità di via lungo Gavine. Relativamente all’autostrada A11 (nei pressi del casello) essendo il Fosso Reale arginato, il nuovo ponte necessita di un sovralzo di circa 8 metri rispetto all’attuale piano viario. Realizzazione di un nuovo canale pensile per il Nuovo Fosso Reale e realizzazione di due canali colatori. Impatto sull’Anpil e sull’Oasi Wwf di Focognano. Impatto sull’Anpil Podere la Querciola. Impatto sull’Anpil e sull’Sic(sito di interesse comunitario) degli stagni della Piana Fiorentina. Per problemi di quota, il punto di inizio deviazione del Fosso Reale è obbligato e determina delle interferenze con l’adiacente stabilimento farmaceutico Baxter lungo via dell’Osmannoro. Spostamento della cassa di auto contenimento delle acque necessaria per la messa in sicurezza del Polo scientifico universitario. Spostamento di importante rete di sottoservizi, fra i quali metanodotto Snam, acquedotto, fognatura opera 6, linea A.T. Enel. Pur non riguardando la parte idraulica, dovrà essere riposizionato lo svincolo dell’Osmannoro. Prospetto dei costi Ipotesi allungamento pista: costo 4,6 milioni di euro circa e nessuna necessità di effettuare espropri. Ipotesi pista parallela: costo dello spostamento del Fosso Reale dai 12 ai 15 milioni di euro; a queste cifre va aggiunto il prezzo dell’esproprio (volume complessivo degli espropri 24 ettari), il che potrebbe far arrivare il costo dell’opera (in base ai prezzi degli espropri) a una cifra compresa fra i 18 e i 51,7 milioni di euro...

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