Quando più di venti anni fa i primi intrepidi pionieri della Piana Fiorentina presentarono le loro proposte all'amministrazione pubblica non sapevano che esito avrebbero avuto, ma una grande fiducia muoveva i loro passi...Semplici cittadini, studenti universitari, professionisti, amici della piana, espressero a diverso titolo e sotto bandiere diverse, ma unite in uno stesso intento, la volontà di fare di tutto affinché una parte più ampia possibile della "piana naturale", fosse in qualche modo conservata. Alcuni credevano che fosse necessario convertire le aree umide e le fasce vegetazionali residue (fasce definite poi meglio come corridoi ecologici) in zone a stretta protezione, altri si accontentavano di mantenere il più possibile lo status quo. Conservare per essi stessi e per i propri nipoti. In seguito si affermò a livello globale la definizione meglio compiuta di biodiversità, definizione che si applica persino su scala territoriale.
Da allora tanta acqua è piovuta nella pianura e tanto, troppo di quello che rappresentava un pericolo per la naturalità e la biodiversità comprimeva e comprime sempre più le residue "aree naturali".
Qui non si tratta di criminalizzare lo sviluppo tecnologico e la crescita urbanistica in quanto tale, ma quello che è mancato e che manca ancora oggi è un piano generale che tenga conto dell'importanza che riveste la natura e la biodiversità, per l'uomo di oggi e ancor più per quello di domani.

sabato 25 giugno 2011

Il brutto anatroccolo...

La notizia è trapelata nel web (nelle mailing list ornitologiche) ed è di questi giorni: è stata rilevata e confermata la nidificazione all'Osmannoro del Gabbiano reale. Se da un lato il dato ha un certo interesse ornitologico essendo la colonia più interna della Toscana, dall'altro, trattandosi di specie problematica non era stata ancora divulgata (è un predatore opportunista, cioè mangia quello che trova).
Se una specie "vincente" allarga il suo areale e non si vuole che questo avvenga la soluzione migliore è rimuovere la ragione di questo successo. Cioè, nel caso del gabbiano reale, rendere più difficile procurarsi in loco di che alimentare la prole; per esempio, nella piana, i rifiuti abbandonati o raccolti nelle discariche; per esempio favorire o non impedire che specie alloctone di pesci e crostacei abbondino..ecc. ecc.; solo dopo aver rismosso questi elementi negativi si potrà accusare una specie di espandersi ai danni delle altre, cosa per altro per niente semplice neanche per il grande gabbiano reale.

Ecco la la notizia com'è apparsa nel web:
"....Vero, in Toscana la colonia più interna e forse la più numerosa è all'Osmannoro (Sesto Fiorentino), proprio sui capannoni industriali. Riferisco quanto rilevato da M. Del Sere, a cui è stato affidato un pullo, e che ha fatto diverse verifiche. Cioè che ci sono più di 10 (forse 15) nidi si gabbiano reale con i pulli di diversa età distribuiti su un ampia "terrazza", il tetto di un capannone ricoperto di sassi, sembra per motivi di isolamento termico. Comunque ai gabbiani questa soluzione è piaciuta molto e fra l'altro pare (secondo D. Occhiato), che la presenza di individui con piumaggio giovanile indicasse già da anni una possibile nidificazione in zona. Più di un motivo per la mancata segnalazione: anche nella Piana fiorentina i gabbiani sono molto molto malvisti, ci sono alcune "ricerche" rivolte a dimostrare una forte incidenza negativa sulla salute delle covate di altre specie acquatiche; diverse sollecitazioni a liberarsi della specie con mezzi cruenti; un'ordinanza di abbattimento per danni presunti alle serre; problemi legati all'aeroporto e al lago di Peretola (lago dell'aeroporto) che li attirerebbe, (quindi si chiude il lago e non la discarica che invece li ha attratti per un trentennio, chiusa da soli due anni!); problemi al capannone stesso, perché pare non si possa salire per la manutenzione causa attacchi dei gabbiani, che sporcano e intasano gli scarichi con penne e sporco... Mi fermo qua, non parteggio per i gabbiani che forse qualche disturbo lo provocano davvero, ma nemmeno mi sento di dargli contro. La notizia, di un certo interesse ornitologico, restava là in attesa di maturare per essere affrontata in modo intelligente in questa disarmante giungla di ignoranza e burocrazia...."

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